ISABELLA MORRA, RIME, STILO, 2019

ISABELLA MORRA, RIME, STILO, 2019

La tragica fine a Valsinni della giovane poetessa lucana Isabella Morra, seguita da quella del presunto amante, Diego Sandoval de Castro, ha attraversato i secoli e alimentato l’immaginario collettivo. Da quando Benedetto Croce ha focalizzato l’attenzione sulla scrittrice e sulla sua produzione letteraria, non sporadici sono stati gli approfondimenti critici su questa figura sospesa tra adesione al codice petrarchista, necessità della scrittura e programmatica aspirazione alla gloria letteraria. Questa edizione si ripropone l’obiettivo di inquadrare il mito di Isabella nel caleidoscopico avvicendarsi delle interpretazioni, con uno sguardo aggiornato alla fortuna della scrittrice. I testi delle Rime, corredati di note esegetiche e di puntuale rinvio alle fonti, si offrono ai lettori rivelando ancora una volta tutta la loro freschezza e novità.

VESTALI IN UN MONDO SENZA SOGNI (Secop, Corato, 2011)

VESTALI IN UN MONDO SENZA SOGNI (Secop, Corato, 2011)

Non era facile riflettere criticamente sui trent'anni di attività del gruppo La Vallisa, orientarsi tra migliaia di pagine della rivista omonima, stampe di volumi di poesie, convegni, collaborazioni con i Paesi dell'Est (in primis la Serbia), viaggi, sogni e utopie. La Vallisa è stata (è) un laboratorio ininterrotto, un luogo di formazione culturale e umana. Gianni Antonio Palumbo è riuscito nell'impresa, con acume, competenza e rara capacità di sintesi. Un lavoro poderoso, che resterà un punto di riferimento obbligato per chiunque vorrà interessarsi alla letteratura meridionale (e non) di questi ultimi decenni. (Daniele Giancane)

LA BIBLIOTECA DI UN GRAMMATICO (Cacucci, Bari, 2010)

LA BIBLIOTECA DI UN GRAMMATICO (Cacucci, Bari, 2010)

Ricostruire la biblioteca di un grammatico non è sempre impresa agevole, specie se il grammatico in questione, Giuniano Maio, in sintonia con una temperie culturale che enfatizzava la lettura diretta degli auctores e tuonava contro la fallace erudizione di compilatori medievali, amava dissimulare la presenza nel suo scriptorium di materiali non proprio à la page, per non incorrere negli strali di qualche integralista della valliana eleganza. Pubblicato a Napoli nel 1475, il lessico "De priscorum proprietate verborum" fu edito altre cinque volte, ben tre a Venezia. Il volume di Palumbo ne ricostruisce le fonti, soffermandosi sul sospetto di plagio che grava sull'opera, ed esamina la fortuna della pregevole compilazione..

GIOVAN BATTISTA DELLA PORTA (Edizioni Scientifiche Italiane, NAPOLI, 2014).

GIOVAN BATTISTA DELLA PORTA, VILLAE LIBRI 12. VOL. 3. TOMO III. LIBRI 7-8-9, EDIZIONE CRITICA DIRETTA DA FRANCESCO TATEO, A CURA DI G.A. PALUMBO (Edizioni Scientifiche Italiane, NAPOLI, 2014).

Questo tomo III della "Villa" riguarda due fra i più nobili e antichi argomenti che la poesia abbia cantato sul versante lirico e su quello didascalico della georgica, mitizzando il dolce liquore e l'opera artistica degli orti. Dopo aver affrontato, nei primi sei libri della sua enciclopedia rustica, la trattazione delle caratteristiche della dimora di campagna, dei due tipi di macchia, del frutteto e dell'oliveto, Giovan Battista della Porta prosegue nell'esplorazione dei domini della viticoltura e dell'orticoltura. Nel settimo libro, egli ci introduce nel vigneto, dedica peculiare attenzione alle differenti tipologie di colture della vite e si sofferma, sulla scorta soprattutto dei Deipnosofisti di Ateneo, sulle lodi del vino e del suo 'inventore', in un fecondo connubio di letteratura e agricoltura. L'ottavo libro è focalizzato sulle conoscenze relative alla vite arbustiva. Il nono libro è consacrato al giardino: la classificazione floreale, ricca di doviziose nozioni di carattere tecnico, denota l'applicazione di cognizioni botaniche all'ambito agrario.

Pg.1Pg.2Pg.3Pg.4>Pg.5