DA "LIBRANDO L'ANIMA " (WIP EDIZIONI, 2013)

  LAMA D'ACQUE  
   
 

Una lama d’acque
mi rubò lo sguardo
mentre vibrava il flauto
dei tuoi pensieri
bisbigliati a fior di luna

E Sorella Sera
era soffio d’orizzonte.
Le nostre mani
fiaccole del faro
che languido beveva
le carezze di un’aura
che s’incielava
con le tue dolci sillabe
e il mio vano indagare
numeri d’oriente.

E come il frangente
ostinato
vibrava il basso
delle mie paturnie
di fine inverno.

 
     
  L'ASFALTO E LA GRAZIA (Poemetto)  
     
 

Chi mai sarà sommerso e chi salvato?
Forse il tuo sguardo che domanda amore?
Forse questa dolce fugacità di attimi
da carpire come sogni di bambino
naufragati
tra faglie di giardini in dormiveglia.

Rosa semper rosa est, etiamsi in stercore dormiat.

Ho visto una discarica tra i fiori.
Sbocciava tra specchi
d’imbronciata controra.
Come il richiamo insolente
del guerriero delle tre.
Della sua rabbia
s’innamora l’asfalto,
che gli fiorisce ai piedi.

Rosa semper rosa est, etiamsi in stercore dormiat.

Una vecchia piallata nella roccia
ti biascica in dialetto la sua vita.
E Andrea, l’insonne, ha forse mal d’ulivi.
Non lo guarirà la tortora
alto posata sul lampione.

 

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